Questa azione faceva parte di varie manifestazioni di protesta svoltesi durante la mattinata in questa capitale nell’ambito dello sciopero, indetto dalla Central Unitaria de Trabajadores (CUT).
I leader sindacali hanno cercato di ottenere l’accesso al perimetro della Casa del Governo, ma le forze di polizia lo hanno impedito e lo hanno consentito solo a due, compresa la presidentessa del CUT, Bárbara Figueroa.
La leader del sindacato ha dichiarato che non vogliamo un nuovo accordo che venga discusso a porte chiuse di fronte alla grave situazione in cui versa il paese”.
La lettera, a cui ha avuto accesso Prensa Latina, ricorda le numerose affermazioni che già dal 17 marzo 2020 il movimento sindacale ha trasmesso alle autorità del paese per far fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale di cui soffre Cile.
Tra le richieste ci sono un reddito di base di emergenza che raggiunga l’80% della popolazione, il congelamento del prezzo del cibo, l’approvazione di un salario minimo sopra la soglia di povertà e il sostegno al disegno di legge che istituisce una tassazione sui super ricchi.
Afferma inoltre che se queste richieste non saranno ascoltate, le mobilitazioni continueranno in modo ascendente. E conclude assicurando che “la nostra unica speranza è che il suo mandato si concluda il prima possibile e che il processo di trasformazione nel nostro Paese si consolida, nella foga del Processo Costituente”.
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