Secondo il rapporto, la Commissione Permanente per la Sicurezza e la Difesa della Nazione ha ratificato l’iniziativa presentata dal deputato Manuel Quevedo, presidente del Sottocomitato per i Confini e l’Integrazione Territoriale, che riveste un’importanza trascendentale dopo l’escalation delle aggressioni nelle zone di confine con Colombia.
Nel presentare la proposta, il parlamentare ha sottolineato che questa legge organica cerca di sostenere l’integrità territoriale, lo sviluppo dei confini e dei suoi abitanti, applicando politiche anticipate, consente anche di creare strategie per la gestione economica, salvaguardando le garanzie sociali, oltre a proteggere la sicurezza e difesa di queste località.
Da parte sua, la prima vicepresidentessa della Commissione, Gloria Castillo, ha assicurato che la riforma contempla lo sviluppo integrale delle zone di confine.
Ha spiegato che sarà approvato un sistema legale per facilitare l’attuazione della sicurezza e della difesa, come preminenza di una politica di frontiera omogenea e solida, che va di pari passo con l’incoraggiamento all’agricoltura, alla pesca e all’allevamento, all’agricoltura, al petrolio, al gas e alle industrie minerarie, all’agroindustria e al commercio, come chiave di uno sviluppo integrale.
Venezuela ha un totale di 5.116 chilometri di confini terrestri che condivide con Colombia, Brasile e Guyana, paesi con i quali mantiene rapporti tesi a causa di controversie territoriali, politiche o di sicurezza, quindi la protezione e lo sviluppo delle comunità situate ai confini è una priorità per lo Stato Bolivariano.
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