Rojas ha riconosciuto l’importanza del pensiero di Martí quando si tratta di riflettere il paese che vive nelle sue canzoni, nei contesti di ogni momento.
In tal senso, ricorda la canzone “Todo el mundo cuenta”, inclusa nell’album Pi 3,14 del 2011 e che i musicisti considerano uno dei loro “dischi più martiani (…) per la cubanità che contiene”.
“Quella canzone è un riassunto di tutto quello che volevamo esprimere nell’album, della necessità di costruire una nazione con tutti e per il bene di tutti, ma anche dalla necessità di capire tutte le parti”, ha detto il musicista in un’intervista al quotidiano Granma il 19 maggio, 126 anni dopo la caduta in combattimento dell’Eroe Nazionale.
Secondo l’interprete, Martí è qualcuno a cui ritorna sempre perché riassume tutto il più grande ed il meglio, perché non si aspettava che il suo pensiero gli sopravvivesse.
Rojas ha evidenziato il modo in cui l’Apostolo comprende il carattere della natura umana, il prisma attraverso il quale vede la vita e cerca di far andare di pari passo il pensiero, il fare e il sentire, “questo è ammirevole e cerco ogni giorno di avvicinarmi a questo”, ha detto al giornale.
Secondo il parere dell’interprete, Martí ha capito che tutto il lavoro è stato fatto per il bene di tutti, ha compreso la volontà, lo sforzo e la dedizione, per cercare di aggiungere tutti dal lato migliore, quello che porta la luce.
“Era molto chiaro sulla natura umana, sulla bestia che abita anche ogni uomo e, naturalmente, ci ha parlato della necessità che il meglio prevalga su quella bestia. Martí è stato in grado di firmare con il sangue tutto ciò che sognava, tutto ciò che amava. Martí era vero”, ha concluso Rojas.
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