venerdì 26 Luglio 2024
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L’ambasciatrice cubana in Canada critica la politica anti-cubana di Biden

L'ambasciatrice cubana in Canada critica la politica anti-cubana di Biden

L'ambasciatrice cubana in Canada critica la politica anti-cubana di BidenL'ambasciatrice cubana in Canada, Josefina Vidal, ha dichiarato che le misure coercitive dell'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sono le stesse di quelle mantenute oggi dal presidente Joe Biden e fanno pagare un caro prezzo all'isola caraibica.

In un’intervista con il giornalista Stephen Wicary, dell’agenzia statunitense Bloomberg, Vidal ha affermato che i funzionari del governo de L’Avana sono sorpresi di vedere che la posizione della Casa Bianca finora non è cambiata affatto rispetto al suo predecessore.

La diplomatica ha citato le promesse della campagna di Biden, affermando che Cuba si aspettava che il governante statunitense revocasse “almeno le misure più crudeli” delle oltre 240 imposte dal suo predecessore.

A questo proposito, Bloomberg sottolinea che Trump ha stretto in modo aggressivo le viti su Cuba, che la sua amministrazione l’ha accusata di frustrare i tentativi di rovesciare Nicolás Maduro in Venezuela e di continuare a violare i diritti umani nel paese.

Sotto Trump, gli Stati Uniti hanno vietato alle navi da crociera di fare scalo sull’isola, hanno limitato i voli e hanno frenato le rimesse statunitensi.

Ha inoltre permesso di intentare azioni legali per i beni nazionalizzati dopo il trionfo della rivoluzione cubana il 1° gennaio 1959, che ha portato al potere Fidel Castro.

Nelle ultime settimane in carica, il leader repubblicano ha reinserito Cuba nella lista dei paesi che secondo Washington patrocinano il terrorismo, azione respinta dalle autorità isolane come unilaterale, ingiusta e illegale.

Da quel momento abbiamo notato che tutto è peggiorato, le banche straniere chiudono i conti di molte entità cubane, i fornitori stranieri sospendono i loro contratti con Cuba, tra le altre conseguenze concrete, ha detto ieri Vidal a Blomberg a Ottawa.

L’agenzia sottolinea che la diplomatica, uno dei principali negoziatori dell’allora presidente cubano Raúl Castro nel periodo precedente alla visita di Barack Obama a L’Avana nel 2016, ha affermato che il suo paese rimane “disposto a continuare a costruire un legame civile e rispettoso con gli Stati Uniti”.

Per quanto riguarda le dichiarazioni di Vidal, un funzionario del Dipartimento di Stato ha chiarito a Bloomberg che la revisione di Biden della politica dell’era Trump “si concentrerà sul miglioramento del benessere economico e dell’emancipazione politica del popolo cubano”.

Vidal ha sottolineato che tra le priorità del suo governo nel caso in cui Washington torni al tavolo dei negoziati c’è la revoca delle restrizioni su viaggi e rimesse, e la disattivazione del Titolo III della legge Helms-Burton, che consente azioni legali per i beni nazionalizzati, così come la rimozione di Cuba “dalla lista fraudolenta e ingiusta delle nazioni che sponsorizzano il terrorismo”.

Cuba presenterà questo mese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la risoluzione che presenta ogni anno per chiedere la fine del bloqueo e che nel 2020 ha dovuto essere rinviata a causa della pandemia della COVID-19.

Roberto Garcia Hernandez, giornalista di Prensa Latina

 
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