Ha fatto lappello in un atto carico di simbolismo, in cui i più alti capi militari e il capo della Polizia riconobbero come capo supremo un umile maestro di campagna con un sombrero tipico dei contadini, senza cravatta e con una giacca casual con applicazioni di tessuti nativi.
Castillo li ha esortati “a lavorare insieme alla gente per realizzare un Perù più inclusivo, più tollerante che, sulla base delle nostre diverse visioni, sappia costruire un futuro più dignitoso, più solidale e più umano per tutti i peruviani”.
Ha espresso che il popolo riconosce il lavoro storico e presente delle Forze Armate e della Polizia, ha reso omaggio ai combattenti caduti nelle battaglie di Junín e Ayacucho, che hanno consolidato l’indipendenza nel 1824, e ai militari e alla polizia e al loro personale medico che ha dato vita nella lotta alla COVID-19.
Ha evidenziato la dedizione degli uomini in uniforme al compito di combattere insieme la disuguaglianza, la povertà e l’ingiustizia sociale e ha sottolineato che il Perù sta vivendo l’inizio di una nuova era, in cui lavoreranno insieme alla popolazione per eliminare ogni traccia di discriminazione e disuguaglianza.
Ha inoltre invitato ad ispirarsi agli eroi nazionali per “impegnarsi in nome della loro disciplina, del loro coraggio, del loro amore per il paese, al servizio dei più bisognosi”.
Dopo 200 anni di vita indipendente, invoco l’unità di tutti i peruviani, compresi gli uomini e le donne delle Forze Armate e della Polizia, affinché, ispirati dal nostro glorioso e millenario passato, avanziamo insieme in pace e unità per superare differenze strutturali che come società abbiamo conservato dall’indipendenza, ha detto.
Ha concluso affermando che ascoltiamo le voci dei peruviani più bisognosi, che lottano ogni giorno in condizioni sociali ed economiche difficili, per uscire dalla grave crisi sanitaria che colpisce i più vulnerabili.
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