L’iniziativa promossa dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) a Cuba, chiude questa domenica il concorso Papà Olimpico, che ha seguito la performance dell’isola nell’incontro sportivo di Tokyo 2020, come evento familiare e di complicità tra genitori e figli.
Dall’atletica, il detentore del record mondiale di salto in alto Javier Sotomayor, il vice campione di quella disciplina Víctor Moya; i pugili Lázaro Álvarez e Roniel Iglesias; il campione di tiro con la pistola Leuris Pupo; il giocatore di basket Jasiel Rivero; Lester Ders (pentathlon), hanno partecipato in questa mostra collettiva, tra gli altri.
Allo stesso modo, hanno aderito a questo progetto, che ha riunito circa 60 uomini, comunicatori, attori e giornalisti sportivi della nazione caraibica, che hanno fatto eco alla strategia promossa dall’Unicef Cuba conosciuta come Padre fin dall’inizio, e che ha il sostegno dei ministeri dell’Istruzione e della Sanità Pubblica.
Questo programma comunicativo ha utilizzato piattaforme digitali per illustrare storie di vita e la diversità di genere nell’educazione e nella cura dei bambini, che ostacolano il coinvolgimento equo di madri e padri in tutte le fasi della crescita infantile.
Il tema della paternità, infatti, dimostra una notevole crescita negli ultimi anni, grazie a diverse iniziative, tra cui il programma televisivo “Cosas de hombre”, andato in onda di recente.
È stato diretto dallo storico e fondatore della Rete Iberoamericana e Africana di Mascolinità, Julio César González-Pagés.
Ig/lbl