La più grande isola dei Caraibi, costretta a mettere in atto nuove strategie per via del guasto a OxiCuba, con sede a L’Avana, procura con questo tipo di unità di promuovere la distribuzione di questo prodotto in entità delle diverse province, altamente necessitate a causa dell’espansione del SARS-CoV-2 in tutto il paese.
In dichiarazioni a Prensa Latina, Marlene Rodríguez, principale specialista del Grupo Técnico de la Unidad Empresarial de Gases Industriales de Camagüey, ha spiegato che privilegiano “strategie come la gassificazione dell’ossigeno, inoltre hanno avuto il sostegno di paesi come Venezuela, Messico e la Repubblica Dominicana, da dove abbiamo ricevuto il prodotto”.
Secondo i dati offerti dalla direzione dell’unità, e con l’aiuto di istituzioni come l’Empresa de Aceros Inoxidables de Las Tunas (Acinox), e altre di Santiago de Cuba, questo gruppo sostiene con una media di 280 bombole al giorno circa 13 centri ospedalieri, oltre a una trentina di policlinici in tutti i comuni di Camagüey.
La produzione consente inoltre di rifornire alcuni ospedali nelle province limitrofe di Ciego de Avila e Holguín, anch’esse territori a rischio della nazione caraibica.
Il coordinamento con il Ministero della Salute Pubblica facilita il processo, a fronte di una richiesta sempre più crescente, in accordo con l’alto livello di contagi nell’arcipelago.
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