venerdì 26 Luglio 2024
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Grazie da parte mia, dice Fabrizio Chiodo a Cuba

Il Dottore in Scienze italiano Fabrizio Chiodo ha ricevuto a Cuba la categoria speciale di professore invitato presso l'Università de L'Avana per aver partecipato allo sviluppo dei candidati anti-Covid dell'Istituto dei Vaccini Finlay (IFV).

La rettore di questo centro per gli studi superiori, dott.ssa Miriam Nicado, ha letto la delibera rettorale che ha approvato il riconoscimento per il ricercatore italiano che, insieme a scienziati dell’IFV e specialisti dell’università, ha contribuito a questo progetto, nel corso di una cerimonia tenutasi nell’Aula Magna.

“L’alleanza con il dottor Vicente Verez Bencomo (direttore dell’IFV) e il suo team di lavoro ha promosso progetti congiunti finalizzati allo sviluppo di vaccini e studi immunologici coniugati”, precisa il testo.

Verez Bencomo, da parte sua, ha evidenziato Chiodo come difensore della scienza cubana negli ambienti internazionali, il sentimento di solidarietà che condividono e la premessa di mettere la biotecnologia al servizio del popolo, valori formati in una casa comunista.

Ha ricordato che all’inizio della pandemia lo scorso anno, lo scienziato italiano si era recato nell’isola caraibica per contribuire alle indagini sui candidati Soberana 01, Soberana 02 e Soberana Plus, e con la ferma intenzione di farsi vaccinare con uno di loro e non con un altro vaccino di produzione internazionale.

Lo scienziato italiano Fabrizio Chiodo ha ringraziato gli esperti dell’IFV per avergli permesso di collaborare allo sviluppo di immunogeni anti-Covid e di utilizzare le biotecnologie a beneficio del popolo.

“Da parte mia, grazie, e l’ho sempre detto in tutti questi anni di lavoro”, ha detto Chiodo dopo aver ricevuto il riconoscimento.

Fin da bambino, ha ricordato, non capiva il perché della differenza delle classi sociali, perché alcuni avevano una casa e altri no, e come un paese come Cuba, bloccato dal governo degli Stati Uniti da quasi 60 anni, si distingue a livello internazionale per la progettazione, sviluppo e produzione di vaccini sintetici per proteggere la popolazione.

“Cuba quest’anno, paese bloccato, ha potuto ideare, sviluppare e produrre vaccini come quelli dell’Istituto Finlay (Soberana 01, Soberana 02 e Soberana Plus). E ringrazio quei colleghi che mi motivano ogni giorno e di cui sono orgoglioso”, ha sottolineato.

Ha messo in luce il livello professionale e umano degli scienziati cubani, raccontando la sua traiettoria attraverso sette laboratori in quattro paesi, e l’errore del capitalismo come sistema per non tenere in conto i più umili del mondo.

“Il livello che hanno è eccezionale ed è per questo che sono in grado di creare vaccini come questi, ed è questo che mi motiva a continuare a partecipare anche in altri progetti”, ha aggiunto.

Ha assicurato che l’impatto sociale di queste indagini va oltre le pubblicazioni scientifiche e statistiche, da qui il suo impegno a difendere la scienza cubana in qualsiasi contesto.

Nara Romero Rams, giornalista di Prensa Latina

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