Tale istanza deve deferirla all’Assemblea Legislativa Plurinazionale e quest’ultima autorizzerà un processo di responsabilità per i 20 morti e feriti di Sacaba (Cochabamba) e Senkata (El Alto), ha spiegato il procuratore generale dello Stato, Juan Lanchipa.
In una conferenza stampa, l’avvocato ha affermato che Áñez è accusata provvisoriamente per i crimini di genocidio, lesioni gravi e lievi e lesioni seguite da morte.
Lanchipa ha aggiunto che l’esigenza accusatoria in relazione ai fatti si fonda sugli elementi di condanna raccolti secondo i principi di obiettività e trasparenza, nello svolgimento della fase di accumulo degli antecedenti prevista dalla legge 044.
Da martedì scorso, un Gruppo Interdisciplinare di Esperti Indipendenti (GIEI) ha presentato i risultati finali di otto mesi di indagine sulle azioni violente avvenute in questo paese tra il 1º settembre e il 31 dicembre 2019.
Durante il governo de facto di Áñez ci sono stati massacri ed esecuzioni sommarie – a Sacaba e Senkata -, persecuzioni, torture, detenzioni illegali, atti di razzismo e gravi violazioni dei diritti umani, conclude il rapporto.
Allo stesso modo, Áñez ha promulgato il Decreto Supremo 4078 che ha esentato le forze armate dalla responsabilità penale e ha portato all’uso sproporzionato della violenza da parte della polizia e dell’esercito nelle suddette città boliviane.
Sulla base di prove conclusive e scientifiche, il GIEI ha ora ratificato che alla fine del 2019 un golpe di stato incostituzionale, coordinato e gestito da mesi, ha avuto luogo in questa nazione andino-amazzonica.
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