venerdì 26 Luglio 2024
AGENZIA DI STAMPA LATINOAMERICANA
Search
Close this search box.

Chiedono in Brasile la destituzione e l’arresto di Bolsonaro

L'ex sindaco di San Paulo, Fernando Haddad, ha descritto le manifestazioni antidemocratiche che si stanno svolgendo oggi nelle città brasiliane stimolate da Jair Bolsonaro come uno spettacolo grottesco e ha invocato la rimozione e l'incarcerazione del presidente.

Sin dalle prime ore del mattino, mobilitazioni contro e in favore del governo scandiscono questo 7 settembre, festa dell’indipendenza.

“In un paese minimamente democratico, Bolsonaro sarebbe rimosso dall’incarico e arrestato. Proprio per lo spettacolo grottesco di oggi, che disonora Brasile davanti al mondo”, ha pubblicato sul social Twitter l’ex candidato presidenziale.

Haddad ha pubblicato il suo messaggio a seguito dell’invasione di ieri sera della Spianata dei Ministeri, nel centro di Brasilia, da parte di seguaci dell’ex militare, giunti davanti alla sede della Corte Suprema Federale (CSF).

Senza rispettare le misure sanitarie e senza mascherina, martedì Bolsonaro ha guidato una manifestazione a Brasilia indetta in difesa di una presunta libertà, ma in cui sono state evidenziate rivendicazioni antidemocratiche.

Nel suo discorso, il capo dello Stato ha minacciato nuovamente la CSF e ha indicato che “non possiamo accettare ancora più incarcerazioni politiche nel nostro Brasile”.

Per Bolsonaro “la Corte Suprema Federale ha perso le condizioni minime per rimanere all’interno di quella corte”.

Senza fare nomi, venerdì scorso l’ex paracadutista ha detto che la manifestazione ufficiale sarebbe un ultimatum a due persone che stanno “usando la forza del potere” contro di lui, alludendo ai ministri della Corte Suprema, Luis Roberto Barroso e Alexandre de Moraes.

Entrambi i magistrati hanno autorizzato l’apertura di indagini contro il presidente, tra l’altro, per diffusione di notizie false e attentato alla democrazia.

Gli atti contro il governo e la 27° edizione del grido degli esclusi occupano anche le strade di oltre 200 città brasiliane e straniere.

Portato avanti dal 1995, in contrapposizione alle attività ufficiali che scandiscono la festa nazionale, Il Grido degli Esclusi si unisce ancora una volta a quelle della Campagna Nazionale Fuori Bolsonaro, organizzata dai fronti Povo Sem Medo e Brasil Popular, insieme alle centrali sindacali e ai movimenti popolari.

Le manifestazioni #7SForaBolsonaro si svolgono in tutti gli stati, nel Distretto Federale e in otto paesi stranieri.

Secondo gli organizzatori, l’obiettivo è diffondere lo slogan “Vita prima di tutto” e denunciare l’aumento della disoccupazione, della fame, dei prezzi alti, del valore delle tariffe energetiche e della mancanza di cibo nel piatto. E anche per difendere la democrazia”.

A Brasilia, dove si svolge la protesta nella torre della televisione, si sono uniti migliaia di indigeni, che aspettano da più di una settimana il giudizio sulla tesi del cosiddetto arco temporale che definirà il destino della demarcazione di terre ancestrali.

Osvaldo Cardosa Samon, corrispondente di Prensa Latina in Brasile

ULTIME NOTIZIE
NOTIZIE RELAZIONATE