Gli incidenti con armi da fuoco ed esplosivi sono avvenuti martedì scorso e le segnalazioni sono iniziate con un bilancio di cinque morti, aumentati a 24, poi a più di 40 e nelle ultime ore a 116, mentre i feriti superano i 50.
Nelle ultime 48 ore si sono verificate diverse azioni all’interno del carcere situato a Guayaquil e considerato uno dei più conflittuali del sistema carcerario ecuadoriano.
Oggi almeno 400 militari, con il supporto di membri delle Forze Armate, sono rientrati nel carcere per un intervento e una revisione, al fine di mantenere l’ordine e garantire la sicurezza nel centro.
Gli agenti hanno trovato tre ordigni esplosivi, mentre la Procura sta ancora raccogliendo informazioni.
A tal proposito, il governatore della provincia di Guayas, Pablo Arosemena, ha precisato che le azioni si inquadrano nello stato di eccezione del sistema carcerario, decretato ieri dal presidente della Repubblica, Guillermo Lasso.
Nel bel mezzo della situazione esistente, i residenti intorno alla prigione esprimono paura e insicurezza.
Nello stesso scenario, i parenti dei detenuti chiedono informazioni, perché 48 ore dopo molti non sanno ancora se i loro parenti e amici sono al sicuro o fanno parte delle liste dei deceduti o dei feriti.
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