“Quel totale dell’elettorato che non voterebbe affatto per il presidente rappresenta 21 punti percentuali in più rispetto al suo principale avversario finora nella disputa, l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, con il 38%”, afferma il rapporto del giornalista Ranier Bragon.
Specifica che l’attuale bocciatura di Bolsonaro è la più alta misurata da Datafolha rispetto ai presidenti eletti nelle otto precedenti votazioni, compreso lo stesso Bolsonaro nel 2018.
Bragon ricorda che “dal 1989 al 2014 nessuno dei candidati ha visto più di un terzo dell’elettorato dichiarare che non avrebbe votato affatto per lui, e Bolsonaro ha già battuto quel record nel 2018”.
Sottolinea che l’ex militare ha raggiunto l’ultimo parte della campagna tre anni fa con un rifiuto del 44%, ma è riuscito a vincere al secondo turno contro il suo principale avversario, l’ex sindaco di San Paolo, Fernando Haddad, del Partito dei Lavoratori.
La crescente impopolarità di Bolsonaro coincide con l’andamento dei lavori di una commissione investigativa del Senato sulla gestione governativa della COVID-19, che ha provocato più di 600.000 morti, e la scoperta di possibili atti di corruzione nell’acquisto dei vaccini.
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