venerdì 26 Luglio 2024
AGENZIA DI STAMPA LATINOAMERICANA
Search
Close this search box.

Biden, una terza via per Cuba?

Quasi 10 mesi dopo aver assunto la presidenza degli Stati Uniti, Joe Biden, continua oggi senza chiarire la sua politica nei confronti di Cuba.

 

Tuttavia, la stampa sottolinea che il presidente minaccia una terza via che unisce quella dei suoi predecessori: il riavvicinamento di Barack Obama (2009-2017) e la linea dura di Donald Trump (2017-2021).

 

Jake Sullivan, il suo consigliere per la sicurezza nazionale, ha considerato in un’intervista alla CNN questo fine settimana che in realtà “le circostanze sono cambiate” nella strategia verso l’isola.

 

Alcuni esperti si chiedono quali siano queste “circostanze” perché il bloqueo economico, commerciale e finanziario, principale ostacolo al rapporto bilaterale, resta intatto, rafforzato addirittura dalle 243 misure adottate da Trump, che restano in vigore.

 

Nelle sue osservazioni, Sullivan ha cercato di giustificare la violazione da parte di Biden della sua promessa elettorale perché, molto semplicemente, le decisioni del presidente “non sono guidate dalla politica elettorale”.

 

Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale “quest’anno le cose sono leggermente cambiate”, dopo i disordini sull’isola dell’11 luglio, che il governo cubano ha denunciato come un piano ordito dagli Stati Uniti per destabilizzare il paese caraibico.

 

La Casa Bianca sta riconsiderando “le sue opzioni”, ha detto il funzionario.

 

In un messaggio pubblicato sul social network Twitter, Johana Tablada, vicedirettrice generale per gli Stati Uniti del Ministero cubano delle Relazioni Internazionali, ha scritto che lo stesso messaggio preconfezionato e disonesto di “circostanze” è stato ripetuto questa domenica da Juan González, principale consigliere di Biden su problemi dell’America Latina.

 

“Come se avessero fatto qualcosa di diverso prima dell’11luglio, infatti dall’inizio hanno ceduto alle estorsioni della lobby anti-cubana, hanno mentito e approfittato delle 243 misure disumane di Trump”, ha detto la diplomatica sulla piattaforma di Internet.

 

Lo stesso González è stato colui che ha anticipato nell’aprile di quest’anno che “Joe Biden non è Barack Obama nella politica verso Cuba”, ha parlato della “revisione” di una politica che all’epoca non era una priorità perché l’amministrazione era concentrata “su varie crisi in giro per il mondo, e anche nella situazione interna”.

 

Nel 2014 l’allora presidente Obama ha annunciato l’inizio di un processo di normalizzazione con Cuba che ha permesso il ristabilimento delle relazioni diplomatiche – interrotte unilateralmente dagli Stati Uniti in maniera ufficiale il 30 dicembre 1960 (reso pubblico il 3 gennaio 1960).

 

Ma nel 2017, Trump, non appena è entrato in carica, ha cambiato l’approccio aumentando l’ostilità, ha ripristinato le sanzioni e ha ristretto più di una volta il bloqueo, che il popolo cubano sta soffrendo da quasi sei decenni.

 

Nelle richieste di associazioni di amicizia con Cuba, come quelle di Puentes de Amor, invitano Biden a mantenere ciò che ha promesso nella sua campagna elettorale, perché l’impegno per il cambiamento gli ha dato molti voti, in particolare all’interno di un ampio settore che cerca la strada dell’intesa tra le due parti.

 

A proposito, Biden ha respinto la scorsa settimana alcune delle proposte sull’autorizzazione e le modalità per inviare rimesse a Cuba e mantiene quindi il divieto che colpisce le famiglie residenti sull’isola.

 

Deisy Francis Mexidor, giornalista di Prensa Latina

 

ULTIME NOTIZIE
NOTIZIE RELAZIONATE