In un’intervista alla rivista Malam, riprodotta dalla versione elettronica del The Jerusalem Post, Hayman ha affermato che Tel Aviv “ha svolto il suo ruolo” nell’operazione, condotta dai droni statunitensi all’aeroporto di Baghdad il 3 gennaio dello scorso anno.
È la prima volta che un alto funzionario della nazione israeliana ammette il coinvolgimento di Israele nel crimine, come più volte denunciato dal governo di Teheran.
Soleimani era il comandante della Forza Quds, il corpo d’élite dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana, e come tale ha partecipato alla campagna per sconfiggere il gruppo terroristico dell’Isis in Siria e Iraq.
“L’assassinio di Soleimani è stato significativo poiché il nostro principale nemico è l’Iran”, ha concluso Hayman, parlando con la rivista Malan.
Ig/rob