Il portavoce del ministero degli Esteri, Saeed Khatibzadeh, ha osservato che c’è un tentativo di tutte le parti di raggiungere un risultato permanente.
“Stiamo assistendo a progressi in quattro aree, la revoca delle sanzioni anti-iraniane, garanzie, iniziative serie e la questione dell’arricchimento dell’uranio”, ha affermato.
Finora i colloqui hanno evitato questioni al di fuori del PIAC e le questioni contemplano la priorità iraniana di abolire le misure coercitive statunitensi, la loro verifica, le garanzie ed altre questioni legate al nucleare.
Iran cerca un accordo permanente e credibile, ha affermato, per questo, il ritorno degli Stati Uniti, che l’hanno abbandonato, richiede un impegno perenne e non temporaneo.
Washington è abituata a imporre misure oppressive per creare pressione, ha spiegato, e deve assimilare il principio di uguaglianza per tutti nelle relazioni internazionali.
“Non può agire come se fosse un comandante a cui tutti devono sottomettersi”, ha concluso.
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