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Cuba denuncia l’aggressività del bloqueo statunitense e ne esige la fine

L'Avana, 3 feb (Prensa Latina) Il governo rivoluzionario di Cuba, a nome del popolo dell'isola, ha chiesto con forza la fine del bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti un giorno come oggi, 60 anni fa.

Attraverso una dichiarazione, ha ricordato che il 3 febbraio 1962 l’allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy emanò il Presidential Executive Order 3447, che decretava un “embargo” totale del commercio nei confronti di questa nazione caraibica, con la giustificazione del riavvicinamento di questo paese con la comunità socialista.

Da allora, la politica dell’assedio e del soffocamento economico si è consolidata come l’asse centrale della strategia volta a limitare il diritto legittimo dei cubani a difendere la propria sovranità ed a forgiare un progetto di emancipazione, al di fuori del dominio imperialista, afferma il testo.

Denuncia inoltre che il bloqueo si è evoluto fino a diventare l’atto più complesso, prolungato e disumano di guerra economica commesso contro qualsiasi nazione.

I suoi effetti hanno limitato le possibilità di sviluppo economico, in quanto è volto ad ostacolare le relazioni commerciali con i paesi terzi, ostacolare al massimo le operazioni bancarie-finanziarie, frenare gli investimenti esteri e tagliare ogni fonte di reddito.

I danni accumulati in questi sei decenni superano i 144.413,4 milioni di dollari a prezzi correnti, ricorda il comunicato, che precisa che dal 2019 le misure di coercizione economica raggiungono un’aggressività qualitativamente superiore.

Le misure di guerra non convenzionali, inadeguate per i tempi di pace, vengono applicate nel tentativo di privare Cuba delle forniture di carburante, afferma il documento.

Dal 1959, 13 presidenti hanno occupato la Casa Bianca. Con alcune sfumature, in tutti i casi, è stato permanente l’impegno a provocare il collasso economico e l’insostenibilità del progetto rivoluzionario, attraverso la rigida applicazione del bloqueo.

Sembrerebbe che 60 anni non siano stati sufficienti per capire che non ha raggiunto, né raggiungerà, gli obiettivi dei suoi promotori, conclude il comunicato.

Ig/evm

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