Durante lo spazio virtuale SolidaridadVsBloqueo, organizzato dall’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), la psicologa ha anche affermato che oltre il 70% della popolazione cubana è cresciuta sotto gli effetti dell’inasprimento del bloqueo.
Cepera ha spiegato che in una ricerca del Centro Studi Giovanili è emerso che i flussi migratori esterni in questa fascia di età rispondono a questioni di miglioramento economico e in misura minore a questioni politiche, in un’età in cui prevale la ricerca dell’emancipazione personale e familiare.
L’esperta ha evidenziato che, nonostante gli effetti dell’assedio economico, politico e finanziario, i giovani dell’isola praticano la scienza, creano, reinventano metodi di lavoro e implementano nuove alternative per superare qualsiasi ostacolo.
Da parte sua, la dott.ssa Samira Addrey, ghanese, laureata alla Scuola di Medicina Latinoamericana (ELAM), ha ricordato le sue esperienze in merito al bloqueo al suo arrivo a Cuba, dove ha potuto verificare le difficoltà incontrate dalla popolazione dei Caraibi.
Addrey ha definito criminale la politica ostile degli Stati Uniti.
Nello spazio sono stati intervistati anche giovani di vari settori, che hanno espresso come l’assedio economico influisca sulla loro vita studentesca, poiché rende difficile l’accesso ai materiali di laboratorio e limita lo sviluppo di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), tra le altre conseguenze.
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