Secondo attivisti locali citati dal quotidiano al-Watan, i soldati turchi hanno iniziato a trasferire equipaggiamenti militari dalle loro postazioni sull’altopiano di Jabal Al-Zawiya a nord dell’autostrada M-4 che collega le province di Aleppo e Latakia.
La suddetta autostrada avrebbe dovuto essere riaperta da due anni in base all’accordo raggiunto tra Ankara e Mosca il 5 marzo 2020.
Le fonti precisano che tre convogli composti rispettivamente da 60, 40 e 30 camion, carichi di materiale logistico, hanno lasciato i punti turchi nelle città di al Bara e Ahsm e si sono diretti verso il campo di al Mastouma che ospita la più grande concentrazione di truppe provenienti da Ankara in questo governatorato siriano.
Hanno visto l’azione turca come un riposizionamento delle loro forze lontano dalle linee di scontro con l’esercito arabo siriano a Jabal Al-Zawiya, che comprende 14 enclavi stabilite da regolari turchi senza coordinamento con Russia.
Turchia controlla illegalmente vaste aree della Siria settentrionale dal 2018 e mantiene 114 postazioni e punti militari, distribuiti in cinque province: Aleppo (56), Idlib (45), Raqa (nove), Hasakeh (quattro) e Latakia (due).
In più occasioni Damasco ha denunciato questa presenza e l’ha definita occupazione, oltre ad assicurare che impedisce la completa liberazione del suo territorio dal terrorismo.
Ig/fm