venerdì 26 Luglio 2024
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La disuguaglianza in America Latina perpetua la povertà e la violenza di genere

Le disuguaglianze in America Latina e nei Caraibi, accentuate dalla pandemia della COVID-19, condannano le giovani donne ed i gruppi vulnerabili a perpetuare la povertà e ad essere vittime della violenza di genere.

La dottoressa in scienze sociologiche, María Isabel Domínguez, presentando il rapporto regionale “Ballando nelle nebbie. Genere e gioventù in ambienti disuguali”, ha affermato che le disuguaglianze influenzano anche fenomeni come la migrazione.

Le nuove generazioni hanno un livello di disoccupazione doppio rispetto alla popolazione in generale, meno accesso alla salute e meno fiducia nelle istituzioni, secondo l’indagine del Consiglio Latinoamericano delle Scienze Sociali.

La specialista ha spiegato che permane il divario di genere nel tempo dedicato alla cura di malati o anziani, in cui le donne sono sovraccariche di questo tipo di lavoro e quelle con un livello socioeconomico più basso sono le più colpite da questa forma di violenza strutturale.

Il numero di ore settimanali delle ragazze per questa attività varia rispetto ai loro coetanei maschi a seconda dei contesti: in Colombia sono 30, a Cuba 15 e in Uruguay 16, ha dettagliato la ricercatrice.

Ha specificato che la pandemia ha lasciato circa 114 milioni di studenti senza scolarizzazione presenziale nella regione, che ha provocato un aumento del disimpegno e innescato nuovi processi di esclusione educativa.

“L’istruzione continua a essere un buon investimento per migliorare le opportunità nel mercato del lavoro; in Brasile, Argentina, Colombia e Messico, la precarietà del lavoro diminuisce significativamente tra le donne con un livello di istruzione più elevato”, ha affermato.

A titolo di raccomandazione, l’esperta ha commentato l’importanza della partecipazione delle nuove generazioni che influenzano attivamente la progettazione e l’attuazione delle politiche.

Il rapporto comprende otto capitoli su migrazione, salute mentale, gravidanza adolescenziale, cambiamento climatico, lavoro di assistenza, divario digitale, precarietà del lavoro e percorsi educativi.

Sottolinea che la disuguaglianza va oltre il reddito monetario, poiché è data anche da questioni relative al genere, alla razza, all’accesso a beni e servizi pubblici, all’appartenenza ad una popolazione indigena e all’orientamento sessuale.

La presentazione dello studio è avvenuta nell’ambito del Congresso Internazionale dei Ricercatori su Bambini, Adolescenti e Giovani, che si conclude oggi a L’Avana dopo tre giorni dedicati alla riflessione sulla fase post-COVID-19, l’attivismo, l’equità e la giustizia sociale.

Claudia Gonzalez Corrales, giornalista di Prensa Latina

 

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