In questo senso, decine di volontari dell’associazione Saed (sollievo, in arabo) preparano pasti ogni giorno del Ramadan (mese del digiuno musulmano) e li consegnano alle case dei poveri della capitale Damasco ed in altre province.
La nostra campagna si chiama “No alla Fame” ed al momento della rottura del digiuno, vengono distribuite ogni giorno circa 4.500 razioni ai centri sociali più colpiti dalla guerra e dal blocco e secondo liste predisposte dai sindaci, informa Issam Habal, capo di questa entità.
Labib Al-Akhwan, capo della Camera dell’Industria di Homs, sponsor dell’azione, ha indicato che la prima fase dell’iniziativa prevede la distribuzione di 30.000 cesti alimentari, e potrebbe arrivare a 50.000.
Ogni cestino include alimenti di base come zucchero, olio, burro, riso, lenticchie, tra gli altri.
È un messaggio al mondo che i siriani, nonostante la guerra e il blocco, sono uniti e solidali e si aiutano a vicenda per affrontare e superare difficoltà e scarsità.
Ig/fm