Un tribunale britannico ha emesso ieri un ordine formale per l’estradizione dell’australiano Assange negli Stati Uniti per affrontare un giudizio per aver pubblicato file segreti sulle guerre in Iraq ed in Afghanistan.
Assange, detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra dal 2019, rischia fino a 175 anni di carcere se condannato.
A seguito dell’ordinanza del tribunale britannico, gli avvocati di Assange hanno tempo fino al 18 maggio per presentare appellazioni al ministro dell’Interno britannico Priti Patel, che ha l’ultima parola sull’estradizione.
“Abbiamo fiducia nell’indipendenza e nell’integrità del sistema giudiziario britannico”, ha detto Birmingham alla televisione nazionale della ABC.
Il senatore ha anche sottolineato che Assange mantiene il diritto di appellarsi alla più alta corte britannica e che Australia fornirà assistenza consolare al suo cittadino detenuto.
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