Nel suo discorso, che si è svolto durante il secondo giorno del Congresso Internazionale Biohabana 2022, il funzionario ha rivelato che Cuba aveva all’inizio della pandemia solo quattro laboratori per la realizzazione dei test diagnostici per il SARS-Cov-2, ed il paese è stato in grado di costruirne 27, con la capacità di analizzare più di 25 mila campioni al giorno.
Ha risaltato, inoltre, i tre pilastri fondamentali sui quali si è basato il modello usato per fare fronte alla pandemia nel paese: epidemiologia, scienza ed assistenza.
Grazie all’organizzazione dei servizi sanitari, ha detto, sono state create sale di sorveglianza intensiva e sono stati raddoppiati i letti per la cura di sospetti e pazienti con una condizione lieve o moderata.
Ha messo in evidenza i vantaggi dell’applicazione di un sistema di gestione scientifica che, tra gli altri risultati, ha gestito i vaccini.
Il lavoro integrato di tutti i settori, la partecipazione attiva del popolo e dei giovani in particolare, e il ruolo svolto dalla scienza, però, non quella derivata del mercato ma del sistema socialista, che dà la priorità all’essere umano, hanno costituito i punti di forza per il paese, ha sentenziato.
Ha fatto riferimento ai benefici forniti da medicinali come Nasalferón e Biomudulina-T con effetti preventivi ed altri farmaci innovativi all’interno dei quali Jusvinza, Nomotuzumab, Itolizumab che hanno dimostrato tassi di recupero superiori al 75 % nei pazienti gravi, ha affermato.
Infine, il ministro ha esaltato gli alti tassi di vaccinazione raggiunti nella maggiore delle Antille, con oltre 35 milioni 672 mila dosi applicate di immunogeni nazionali (Abdala, Soberana 02 e Soberana Plus).
Il Congresso Biohabana 2022, che si riunisce dal 25 aprile fino a venerdì prossimo 29, riunisce delegati e ospiti di 51 paesi nel Palazzo delle Convenzioni di questa capitale.
Redazionale Nazionale di Prensa Latina