Uno dei portavoce di questo gruppo, il segretario generale dell’Unione Nazionale dei Lavoratori dell’Università di Panama, Damián Espino, ha accusato il governo di essersi prestato alla violenza, che minaccia i negoziati che il paese attende.
Secondo il quotidiano Crítica, la situazione nella capitale Santiago, provincia di Veraguas, è tesa dopo l’arrivo di un gruppo di Control de Multitudes de la PN, che cerca di riaprire l’autostrada interamericana e un punto bloccato dai membri dell’Alleanza Nazionale per i Diritti del Popolo Organizzato (Anadepo).
Un elicottero della polizia sorvola la zona, ma i manifestanti mantengono la posizione di non riaprire la strada, afferma il quotidiano.
Dal canto loro, le associazioni degli insegnanti ed il sindacato edilizio scendono in piazza per respingere la corruzione e denunciare la tentata repressione con l’intervento delle forze antisommossa. Questo martedì nella città di Penonomé, capoluogo della provincia di Coclé, è previsto che i rappresentanti dei vari movimenti popolari che da tre settimane guidano gli scioperi parteciperanno in un unico blocco al tavolo unico di dialogo con l’esecutivo.
Sotto la pressione di un’ondata di manifestazioni contro l’alto costo della vita, anche il Presidente della Repubblica, Laurentino Cortizo, ha espresso la volontà del governo di partecipare ai negoziati.
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