Nelle sessioni del Centro Cristo Sembrador della Diocesi di Penonomé (provincia di Coclé), hanno convenuto di presentare all’Ente Esecutivo i temi da discutere, tra cui combustibili, cibo, medicinali, elettricità, la proposta del 6,0% del Prodotto Interno Lordo per l’istruzione e contro la corruzione.
Il segretario del Sindacato Unico Nazionale dei Lavoratori Edili e portavoce dell’alleanza Pueblo Unido por la Vida, Saúl Méndez, ha sottolineato che la repressione della polizia deve cessare se vogliono portare avanti questi colloqui, alludendo ai violenti scontri del giorno prima tra la Polizia Nazionale ed i manifestanti nella provincia vicina di Veraguas.
I leader di questo gruppo, insieme a quelli dell’Alleanza Nazionale per i Diritti del Popolo (Anadepo), i gruppi di Ngabe Bugle ed i contadini, hanno posto le prime basi per sedersi e parlare con i rappresentanti dell’Esecutivo.
In merito ai fatti sul ponte di Santiago, a Veraguas, riconquistato all’alba dai manifestanti che hanno nuovamente chiuso l’autostrada interamericana, il Ministero della Pubblica Sicurezza ha rilasciato un comunicato in cui respingeva l’aggressione alle loro unità e la distruzione dei veicoli.
Anche nella capitale si sono verificati scontri tra polizia antisommossa e gruppi di manifestanti, che sono stati respinti con gas lacrimogeni per costringerli a sgomberare un’autostrada che hanno tenuto bloccata.
Le proteste sull’istmo, compreso uno sciopero degli insegnanti a tempo indeterminato, sono iniziate più di due settimane fa e sono proseguite dopo i tentativi falliti di reprimerle da parte del governo.
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