I deceduti sono stati identificati come Islam Sabbouh, Hussein Jamal Taha e Ibrahim Nabulsi, quest’ultimo il principale obiettivo dell’operazione israeliana.
Secondo le prime notizie, Nabulsi si rifiutò di arrendersi e scambiò il fuoco con gli uomini in uniforme quando questi circondarono l’edificio dove si trovava nel quartiere di Al Yasmina.
L’esercito e la polizia della nazione vicina hanno perseguitato per mesi Nabulsi, accusato di essere responsabile dei recenti attacchi contro gli israeliani in visita alla Tomba di Giuseppe, situata alla periferia di Nablus, ha riferito l’agenzia di stampa Al Quds.
Da parte sua, il direttore dell’Ambulanza e delle Emergenze della Mezzaluna Rossa di Nablus, Ahmed Jibril, ha riferito che 40 palestinesi sono rimasti feriti durante l’operazione israeliana, che prevedeva la chiusura di importanti arterie della città e l’uso di cecchini.
Le televisioni arabe hanno mostrato le immagini di una colonna di camion militari israeliani che circolavano per la città.
L’incursione è arrivata poche ore dopo la fine di un’offensiva israeliana di tre giorni contro la Striscia di Gaza, che ha ucciso 46 palestinesi, di cui 16 minorenni, e ferito più di 360.
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