Lo ha annunciato il Comitato Supremo Nazionale di Emergenza, che riunisce i detenuti di tutte le fazioni palestinesi.
Non permetteremo mai al carceriere di imporci la sua volontà, ha affermato il movimento in una nota.
I detenuti hanno chiesto il sostegno della popolazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza dopo aver iniziato ieri una campagna di proteste nelle carceri del paese vicino rifiutandosi di lasciare le proprie celle per i consueti “controlli di sicurezza”.
Come parte della strategia, domani restituiranno i pasti e due settimane dopo inizieranno lo sciopero della fame, a cui dovrebbero partecipare un migliaio di loro.
Il Comitato Nazionale ha deciso di avviare la campagna dopo il mancato rispetto degli accordi raggiunti da parte del Servizio Penitenziario di Israele (SPI).
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