Firmate dal ministro Alexandre de Moraes, della Corte Suprema Federale, le disposizioni sono svolte in cinque stati: San Paolo, Rio de Janeiro, Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Ceará.
Di fronte alle minacce, il Partito dei Lavoratori (PT) ha chiesto alla Corte Suprema di indagare gli uomini d’affari di Bolsonaro che, in un gruppo dell’applicazione di messaggistica istantanea multi-piattaforma WhatsApp, propongono di compiere un golpe di stato se l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva vince alle urne in ottobre.
Il portale di notizie Metropolis ha pubblicato un articolo con le registrazioni delle conversazioni degli uomini d’affari colpevoli.
Durante i loro dialoghi, tutti i rappresentanti di Bolsonaro difendono apertamente la rottura della democrazia in Brasile se il PT torna al potere.
Per i denuncianti del PT, i messaggi sono immorali e cospirano contro lo Stato di diritto democratico.
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