Durante un incontro con alti funzionari tenutosi martedì sera, il ministro degli Esteri non ha offerto altri dettagli, ma la scorsa settimana è emerso che tra le possibili sanzioni ci sono almeno sette enti e tre funzionari britannici.
Tra questi le reti televisive Iran International e BBC Persian, testate accusate di fomentare violenze durante le manifestazioni delle ultime settimane.
Allo stesso modo, il capo della magistratura iraniana, Qolam Hosein Mohseni Eyei, ha denunciato il sostegno degli Stati Uniti, Israele e alcuni stati europei, per gli atti vandalici avvenuti dopo la morte della giovane iraniana Mahsa Amini, avvenuta lo scorso 16 settembre.
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