venerdì 26 Luglio 2024
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I tentacoli della giustizia potrebbero colpire Bolsonaro dopo la sconfitta alle urne

Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, perderà la sua immunità nel 2023 dopo il suo crollo alle urne e le indagini e le denunce presentate oggi possono passare ai casi ordinari ed essere processati dalla giustizia comune.

 

Il portale UOL assicura che dopo il fallimento elettivo davanti al presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva, l’ex militare perderà una posizione privilegiata e dovrà affrontare in tribunale segreti svelati, il che aumenta le possibilità di responsabilità penale. 

Per quanto sopra, Bolsonaro deve essere denunciato dalla Procura Generale ed è altresì necessario che la Camera dei Deputati approvi un eventuale processo in tribunale.

Con la fine del mandato a partire da gennaio del 2019 (è il primo presidente a perdere una candidatura per la rielezione), i processi in corso che coinvolgono Bolsonaro possono essere affrontati in via giudiziaria.

Inoltre, le nuove azioni potrebbero essere promosse dai pubblici ministeri, a seconda della natura del reato. Un eventuale mandato d’arresto non sarà respinto.

Tuttavia, sottolinea UOL, la probabile destinazione della maggior parte dei processi contro l’ex capitano dell’esercito deve essere l’archivio.

Ad esempio, cosa è successo con l’indagine su una possibile prevaricazione di fronte alle accuse di corruzione nell’acquisto di vaccini durante la pandemia della COVID-19.

La perdita dell’incarico costituirebbe una punizione naturale per molti dei processi per reato di responsabilità e sono in corso di deposito presso la Corte Suprema.

Poiché Lula assumerà il potere il 1° gennaio 2023, la tendenza è che le azioni non prospereranno in seguito. Uno degli scenari aperti fa riferimento alle indagini sotto la direzione del ministro Alexandre de Moraes nell’ambito della presunta azione delle milizie digitali contro la democrazia.

La decisione sull’esito delle indagini, se si terrà conto degli scenari per il prossimo anno (in cui Bolsonaro sarà un ex presidente, senza privilegi), dipenderà dal magistrato.

L’ex ufficiale è indagato anche presso la Corte Superiore Elettorale, di cui De Moraes è il dirigente.

 

Osvaldo Cardosa, corrispondente di Prensa Latina in Brasile

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