Il rappresentante di Washington nella sessione plenaria dell’Assemblea Generale ha affrontato il tema degli eventi dell’11 luglio 2021 -incoraggiati dal territorio statunitense, secondo le ripetute denunce de L’Avana-, nonché quello dei prigionieri politici e le versioni dei minori in reclusione e restrizioni all’accesso ad Internet.
Nonostante le argomentazioni sui danni causati dal bloqueo economico, commerciale e finanziario contro il popolo cubano, esposte dal ministro delle Relazioni Internazionali, Bruno Rodríguez, nel rapporto presentato, il diplomatico statunitense ha insistito sul fatto che il suo governo “si oppone a questa risoluzione”.
Paradossalmente, ha detto che sostiene il popolo cubano e “continuerà a cercare i mezzi” per continuare a fornire questo “sostegno”.
Il ministro cubano delle Relazioni Internazionali, Bruno Rodríguez, presentando il rapporto sulla necessità di porre fine al bloqueo, ha chiesto che a Cuba sia permesso di vivere ed ha avvertito che anche gli Stati Uniti sarebbero un paese migliore se rimuovessero questa recinzione unilaterale che dura da più di 60 anni.
Durante la votazione di giovedì all’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), la maggiore delle Antille ha ottenuto una nuova vittoria ricevendo il sostegno di 185 voti a favore della risoluzione contro il bloqueo.
Brasile e Ucraina si sono astenuti, mentre gli Stati Uniti (accompagnati dal loro alleato incondizionato Israele) hanno ratificato il proprio isolamento e la propria sordità di fronte alle richieste del mondo, votando contro la risoluzione.
Deisy Francis Mexidor, giornalista di Prensa Latina