Ha ricoperto incarichi direttivi negli organi di sicurezza dello Stato.C’era un numero immenso di persone al suo addio, totalmente spontaneo e senza inviti precedenti, non è stato necessario invitare agenti di protezione; il suo popolo, sovrano, disciplinato, la scortava e dimostrava il suo affetto, traboccando in applausi.
C’erano altri accompagnamenti, meno tesi e pieni di soddisfazione per il proprio sano orgoglio, quelli di corteggiarla e di stare con lei nei suoi compleanni, prossimi al 21 dicembre, come si faceva sempre, talvolta a casa sua o nell’istituto.
Anche se non del tutto pubblicamente per non offuscare o compromettere la sua immagine legandola a noi, e per la preoccupazione di Alicia, che la proclamava orgogliosa e spensierata, ma davanti ai suoi nemici, che non smettevano di assediarla per la sua “cubanità”, integrità e lealtà al Comandante in Capo Fidel Castro e la Rivoluzione Cubana.
Questo l’avvicinava al suo popolo, che tanto l’amava, la riconosceva e l’idolatrava, molto diafana e sovrapposta alla sua arte, originaria dei ceti abbienti; la diva, con i suoi approcci peculiari, riuscì a radicarla nel patrimonio popolare.
Nelson Domínguez Morera, colonnello in pensione, collaboratore di Prensa Latina