venerdì 6 Dicembre 2024
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Storiografo cubano svolge conferenze presso la Santa Sede

L'illustre storiografo cubano Eduardo Torres Cuevas ha visitato la Santa Sede dal 15 al 28 novembre, dove ha svolto un ampio programma di lavoro incentrato soprattutto sul suo contributo accademico alla causa di beatificazione di padre Felix Varela.

 

Il professore cubano ha conversato con Prensa Latina in relazione all’intensa attività svolta in questi 14 giorni.

Cosa può dirci del suo contributo alla causa di beatificazione di padre Félix Varela durante questa visita in Vaticano?

“Durante la mia permanenza presso la Santa Sede, ritengo utile evidenziare un gruppo di idee che hanno animato la visita e che con mia soddisfazione hanno potuto concretizzarsi, la prima delle quali si basa sul mio lavoro su Félix Varela e il suo legame con la causa di beatificazione in corso, da parte della Santa Sede”.

“Da alcuni mesi, attraverso l’Ambasciata di Cuba in Vaticano, in coordinamento con la Pontificia Università Lateranense e la Pontificia Accademia per la Vita, si stava lavorando per organizzare in questo campus un Convegno, dove convergesse un gruppo di attori, con idee che far conoscere la figura di Varela e presentare il momento attuale in cui si trova il suo processo di beatificazione”.

“È stato grazie a questa collaborazione che siamo riusciti a costruire un evento in questa prestigiosa istituzione, nota anche come Università del Papa, unificando un gruppo di idee sul sacerdote cubano”.

Sono stati presentati nello stesso evento il discorso del presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba, monsignor Emilio Aranguren Echevarría; l’attuale postulatore della causa di Varela, monsignor Vincenzo Paglia; il rettore di questa Università, Vincenzo Buonomo; l’Ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, René Mujica Cantelar; oltre a quello dello storiografo.

“A mio avviso, l’evento ha rappresentato un ulteriore passo avanti per la causa di una figura che costituisce, per noi cubani, il ‘padre’ dei padri fondatori della nazione, dell’etica, della scienza e della coscienza”.

“Noi cubani lo chiamiamo da due secoli Santo, padre Varela, perché non solo ci ha insegnato a pensare eticamente e con metodi, ma è stato anche un modello di virtù, un esempio di cittadino e patriota”.


Oscar Redondo, corrispondente in Italia di Prensa Latina

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