La Sociedad de Prisioneros de Palestina ha precisato in un comunicato che alla fine di novembre 835 persone, compresi minorenni, erano incarcerate nella nazione confinante in base a tale politica.
Tale standard è utilizzato da Tel Aviv per arrestare i palestinesi per intervalli rinnovabili che in genere vanno da tre a sei mesi sulla base di prove non divulgate, che non può vedere neanche l’avvocato dell’imputato.
Sistematicamente, numerosi detenuti ai sensi di questa misura iniziano scioperi della fame a tempo indeterminato per denunciare i loro casi e costringere le autorità israeliane a rilasciarli.
I palestinesi ed i gruppi per i diritti umani denunciano che la detenzione amministrativa viola il giusto processo legale perché consente di non presentare prove contro i prigionieri mentre sono detenuti per lunghi periodi senza essere accusati, processati o condannati.
La decisione di porre un palestinese sotto detenzione amministrativa viene presa dal comandante militare regionale senza accusa né processo, ha criticato recentemente il Centro d’Informazione Israeliano per i Diritti Umani nei Territori Occupati (B’Tselem).
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