Una nota diffusa da quella sede diplomatica indica che l’arresto di Camacho il 28 dicembre è stato eseguito in conformità con l’ordine emesso dalla Procura del Dipartimento di La Paz nell’ottobre del 2022, nell’ambito del caso denominato “Golpe de Estado I”.
Ricordiamo che il processo è iniziato nel dicembre del 2020 e che dall’ottobre del 2021 allo stesso mese del 2022, il funzionario ha eluso in almeno quattro occasioni le convocazioni per andare a testimoniare nel processo, nonostante ne fosse pienamente a conoscenza.
Nella nota si aggiunge che, a fronte della ripetuta mancata comparizione alla convocazione, il Pubblico Ministero, in ottemperanza a quanto previsto dal codice di procedura penale, ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura per avere una dichiarazione e per tale motivo Camacho è stato trasferito a La Paz, dove si trova il processo penale, ed ha accettato il diritto al silenzio.
Il testo spiega che il 30 novembre l’ottavo giudice ad interim per le indagini penali ha ordinato quattro mesi di custodia cautelare per Camacho, che dovrà scontare nel carcere di Chonchocoro, situato a La Paz.
La nota assicura che dall’inizio del processo sono state salvaguardate tutte le garanzie costituzionali e che nella capitale boliviana sia i familiari che i medici che si prendono cura del detenuto hanno partecipato all’incontro medico tenutosi il 31 dicembre.
Il testo della sede diplomatica considera i crimini contro le strutture e la sicurezza dei pubblici ufficiali nella città di Santa Cruz dopo l’arresto di Luis Fernando Camacho una grave ingerenza nell’indipendenza giudiziaria.
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