venerdì 26 Luglio 2024
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Manifestanti uccisi per protesta in Perù vengono considerati come eroi

Lima, 11 gen (Prensa Latina) La città peruviana di Juliaca ha salutato da eroi i 17 locali uccisi durante le proteste antigovernative del 9 gennaio, in un imponente corteo funebre e dopo una notte di tensione e coprifuoco.

 

I parenti hanno atteso insieme davanti all’obitorio dell’ospedale pubblico della città la consegna dei resti dei caduti dopo aver completato le autopsie, che hanno confermato che i 17 erano vittime di armi da fuoco, secondo il capo della Medicina Legale, Edwar Mena.

Genitori e fratelli hanno deciso in quelle ore di attesa di salutare insieme i caduti, che si è svolto con un massiccio corteo funebre che ha attraversato la città con le 17 bare, bianche per i minori di 18 anni.

Intanto persiste lo sciopero generale per ottenere le dimissioni della presidentessa Dina Boluarte, sostenuto due giorni fa dal massiccio arrivo di residenti dalle province della regione di Puno.

Nonostante i morti dei giorni scorsi, che hanno portato il totale a 46 da quando Boluarte ha assunto la presidenza per sostituire l’ex presidente deposto e imprigionato Pedro Castillo, Puno continua a essere un baluardo di rifiuto del nuovo governo, nonostante il sostegno dato ieri sera al Governo del Congresso a maggioranza conservatrice.

Il primo ministro Alberto Otárola ieri sera ha ottenuto l’approvazione del legislatore per la sua politica di sostegno alle operazioni di polizia e militari, nonostante i morti, ma secondo i legislatori dell’opposizione questo sostegno ha un valore relativo a causa del rifiuto di oltre l’80% della popolazione, secondo molti sondaggi.

Le proteste, intanto, tendono ad allargarsi, con blocchi stradali nella regione nord di San Martín, oltre a quelli mantenuti nelle regioni di Puno, Cusco e Arequipa.

 

Ig/mrs

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