In dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministero per gli Affari Esteri del Potere Popolare, l’ambasciatore di Caracas a Quito, Pedro Sassone, ha affermato che l’esodo migratorio è stato di natura economica, causato dalle misure coercitive unilaterali imposte alla nazione.
Le autorità venezuelane hanno denunciato che negli ultimi sette anni gli Stati Uniti ed i loro alleati hanno applicato alla Repubblica Bolivariana 928 sanzioni, che hanno causato perdite dell’ordine di 232 miliardi di dollari, colpendo l’intera vita economica e sociale.
Sassone ha commentato che quando l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha cercato di applicare i protocolli alla popolazione migrante venezuelana, il 99% di loro non si è conformato, poiché si trattava di una migrazione economica.
Per questo, ha affermato, diciamo che i migranti venezuelani sono vittime di una guerra non convenzionale.
Riferendosi ai connazionali emigrati in Ecuador, il diplomatico ha precisato che circa il 45% è disoccupato, vive in condizioni precarie e non ha condizioni oggettive dal punto di vista materiale per restare in questo paese.
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