Sul suo sito web, l’organizzazione ha informato la popolazione sui risultati ottenuti dalla Commissione Nazionale creata per indagare sull’increscioso evento verificatosi all’inizio di gennaio di quest’anno in questo ospedale de L’Avana, “a seguito del quale sono morti diversi neonati che, con basso peso alla nascita e prematurità, erano stati ricoverati”.
Conclusi i propri lavori, la Commissione si è pronunciata sulla presenza di un focolaio di infezione connesso all’assistenza sanitaria, nella sala di terapia intensiva neonatale del predetto istituto medico.
Dall’indagine svolta è emerso che sei dei 10 bambini deceduti — due dei quali dopo la denuncia dell’evento il 16 gennaio — presentavano segni di sepsi con emocolture positive per germi Gram-negativi, e gli altri sono deceduti per altre cause, provocate dal loro delicato stato di salute.
Come dimostrato, il focolaio era legato a violazioni delle misure igienico-sanitarie, che si sommavano ai problemi di messa in sicurezza delle risorse che il centro presentava in quel momento e implicavano carenze nella qualità dei processi di cura dei pazienti.
A seguito delle analisi effettuate, sono stati applicati 22 provvedimenti amministrativi a 19 quadri dirigenti a diversi livelli, nonché tre a funzionari e operai.
A causa di tali provvedimenti, cinque dei principali dirigenti sono stati allontanati dall’ente, sei sono stati destituiti dall’incarico, due hanno cambiato mansione ed altri nove hanno ricevuto dei richiami.
Ig/lpn