venerdì 26 Luglio 2024
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Cuba ha risorse. Bloqueo, ostacolo al suo sviluppo

La responsabilizzazione delle risorse di Cuba e la loro messa in servizio per la costruzione di un socialismo prospero, sostenibile ed umano possono essere realizzate solo nel quadro della Democrazia Socialista e del suo stato di Diritto Socialista.

 

Questa non è slogan, niente di più lontano da un discorso così stantio e logoro. È necessario comprendere che il socialismo non si improvvisa o si costruisce per ispirazione, è un “cammino verso l’ignoto” ma è un cammino che obbedisce a leggi storiche e sociali che devono incarnarsi in una Costituzione e legislazione, forme di pensiero e prassi ben solido.

Storicamente, il più alto tipo di forma politica di qualsiasi stato è la democrazia socialista. Questa è l’unica via o procedura percorribile per l’esistenza e lo sviluppo di uno stato socialista, e non avere una forma di governo democratica ha rovinato o portato enormi difficoltà e tragedie alla costruzione del socialismo in vari paesi fratelli.

La democrazia socialista emerge come negazione rivoluzionaria della democrazia borghese. Allo stesso tempo, la democrazia socialista deve percepire e sviluppare quegli elementi e istituzioni progressisti che sono stati il risultato della creatività sociale e politica delle classi lavoratrici, anche sotto il capitalismo e si sono affermati nella società. A Cuba abbiamo grandi conquiste sociali, come la giornata lavorativa di otto ore, ottenute prima della Rivoluzione e conservate. D’altra parte, l’offensiva rivoluzionaria del 1968 ha spazzato via i resti della società e dell’economia borghesi, spesso controrivoluzionarie nel nostro caso. Rivoluzione non è, né può essere, sinonimo di iconoclastia anarchica e senza senso, ma di profondi mutamenti a favore del popolo. Otto ore al giorno, sì, padroni di bar controrivoluzionari si arricchiscono, no.

Ma deve essere chiaro che la negazione della democrazia borghese, che nel caso di Cuba fu espressa dall’avanzata (e mai rispettata dai partiti politici corrotti del suo tempo) Costituzione del 1940 non può limitarsi a negare il passato in modo iconoclasta, occorre piuttosto creare le basi che consentano il passaggio alla democrazia socialista e gettare le basi per costruire il vero socialismo. Il primo passo in questa direzione è stato compiuto con la Magna Carta del 1976 (in un mondo molto diverso da quello odierno) e il passo definitivo con l’attuale Costituzione del 2019, creata e sottoscritta da tutto il popolo cubano.

La Democrazia Socialista include la richiesta, o meglio la richiesta, di disciplina sociale dei lavoratori (nella produzione, nel governo, ecc.), e questo è affermato nelle Costituzioni che sostengono lo stato di diritto socialista in ogni paese.

 

José R. Oro, collaboratore di Prensa Latina

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