Questo esercizio pubblico ci permette di conoscere meglio le virtù che confluiscono in questo variegato gruppo umano, in cui si confondono età, colori, professioni, origini sociali e familiari, credi religiosi e leggende rivoluzionarie, tutti con la stessa vocazione al servizio.
Particolarmente prominenti in questa composizione sono i candidati che servono come delegati di circoscrizione, quegli esseri umani speciali che sono in grado di svilupparsi come leader della comunità senza ricevere nulla di materiale in cambio e sperimentando le stesse carenze e difficoltà dei loro vicini.
Da quando queste candidature sono state approvate dal voto popolare, tra questi cubani ed i loro elettori si è verificato un originale botta e risposta, che nei giorni scorsi si è espresso in comizi nelle comunità, dove è stato sollevato di tutto in relazione alla vita quotidiana ed alle sue molteplici insidie.
Questi incontri non sono stati occasioni di compiacimento e discorsi formali, ma spazi di analisi sincera e schietta di tutto ciò che non va bene nel paese.
Sebbene nell’attuale situazione economica l’intensificarsi del bloqueo economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti sia il più grande ostacolo, a cui si aggiungono le devastazioni lasciate dalla COVID-19 e la portata globale della crisi, la verità è che l’unica opzione valida è nella resistenza creativa.
È chiaro che questi scambi di per sé non sono bacchette magiche per risolvere i problemi, ma spianano la strada con il potere della comunicazione.
Paradigmatico in questo contesto è stato il giro della città centrale di Santa Clara da parte del presidente Miguel Díaz-Canel, in qualità di candidato a deputato per una delle sue demarcazioni elettorali.
Ig/mca