Nella dichiarazione finale dell’incontro, tenutasi nella Casa de las Américas della capitale, hanno sottolineato che il bloqueo è una “politica illegale di soffocamento economico promossa e sostenuta dagli Stati Uniti, che ha raggiunto un nuovo livello con l’offensiva dell’imperialismo digitale”.
Hanno sottolineato che le restrizioni nel cyberspazio costituiscono un freno allo sviluppo individuale e collettivo, alla formazione della cittadinanza, alla partecipazione integrale del futuro umano.
Per questo hanno invitato i media, le organizzazioni, i governi e le aziende a unirsi alla condanna dell’assedio economico e ad agire a favore della nazione caraibica.
Hanno sottolineato che rompere il bloqueo non è solo una necessità per la maggiore delle Antille, ma anche per il diritto internazionale, oltre a sottolineare la solidarietà dell’isola con altri paesi durante la pandemia della COVID-19.
I partecipanti al Colloquio si sono proposti di rafforzare le reti di comunicazione dei loro paesi e progettare strategie di intervento pubblico contro la proliferazione di campagne di disinformazione ed attacchi contro coloro che sono attivi nei movimenti popolari in America Latina e nei Caraibi.
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