L’atto si è aperto con un videomessaggio del presidente di VOX, Santiago Abascal, che ha segnato la linea dell’incontro, celebrando la rimozione e l’incarcerazione del presidente Pedro Castillo ed insulti contro i governi e le forze progressiste in America Latina.
Un’altra costante era l’intenzione che Perù rimanesse un punto di contesa per l’avanzata dei suddetti gruppi democratici, come l’ultimo baluardo della destra in America Latina.
La dirigente di VOX di estrema destra di Madrid, Rocío Monasterios, ha posto un accento particolare sul lancio di attacchi contro Cuba e il sistema scelto dal suo popolo nell’esercizio del principio di autodeterminazione, ed ha anche dato alcune linee guida per affrontare la sinistra.
Il sindaco di Lima, Rafael López-Aliaga, ha elogiato i suoi ospiti stranieri e li ha ringraziati per il loro sostegno, insistendo sul fatto che l’ex presidente Castillo è stato eletto per frode, cosa che è stata esclusa dalle autorità elettorali e dagli osservatori stranieri.
Poi un gruppo di membri del Congresso locale di estrema destra si è vantato di aver “abbattuto” Castillo e, in altre parole, che non ci sarà mai più un governo simile in Perù, dimenticando che il Parlamento ha solo il 6% di voti favorevoli ed una disapprovazione enorme.
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