Con una sentenza che ha considerato definitiva, inappellabile e vincolante per le parti, l’Alta Corte delle Nazioni Unite ha rigettato con una maggioranza di 14 contro uno l’eccezione preliminare presentata dalla Repubblica Bolivariana, secondo la sentenza letta dal giudice statunitense, Joan E. Donoghue, presidente dell’ICJ.
La sentenza ha inoltre stabilito, con lo stesso numero di voti, che questo organo può decidere nel merito della Repubblica cooperativa della Guyana, poiché rientrano nell’ambito di applicazione della sentenza del 18 dicembre 2020.
Allo stesso modo, in una votazione simile, ha stabilito di potersi pronunciare nel merito delle affermazioni della Guyana.
Lo scorso novembre, la vicepresidentessa esecutiva del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha difeso davanti all’ICJ la proprietà storica del suo paese sull’Essequibo e ha chiesto che la rivendicazione della Guyana su questo territorio fosse dichiarata inammissibile.
Parlando davanti all’organo giudiziario delle Nazioni Unite, l’alta funzionaria ha sottolineato che la petizione della Guyana viola l’accordo di Ginevra per favorire le transnazionali energetiche internazionali.
Denunciamo che questa richiesta unilaterale non fa parte del lodo arbitrale del 1899, ha affermato, ed ha ratificato la proprietà storica del suo paese su Guayana Esequiba.
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