venerdì 26 Luglio 2024
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Masetti, eredità vivente in Prensa Latina

L'Avana, 21 apr (Prensa Latina) L'eredità di Jorge Ricardo Masetti, primo direttore dell'agenzia di stampa latinoamericana, Prensa Latina, pulsa oggi in questo mezzo al servizio della verità, a 59 anni dalla scomparsa del giornalista argentino.


 

Sono trascorsi quasi sei decenni da quando il Comandante Secondo entrò nella selva di Orano, a Salta, nel nord del suo paese natale, Argentina, insieme ad altri compagni, il 21 aprile 1964, e il luogo in cui si trova il suo corpo è ancora un mistero, ma l’impronta del suo lavoro rimane viva nei professionisti della stampa che gli sono succeduti.

Il rapporto di Masetti con Cuba, dove contribuì alla nascita di Prensa Latina per mano di un altro grande argentino, Ernesto Che Guevara, iniziò prima del trionfo della Rivoluzione nell’isola, il 1° gennaio 1959.

Come rappresentante di Radio El Mundo, nel 1958 fu inviato nel paese caraibico per intervistare quel suo connazionale, Ernesto Che Guevara ed il leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro, che stavano facendo la storia nella Sierra Maestra nella lotta contro la dittatura di Fulgencio Batista.

L’anno successivo, a seguito dell’Operazione Verità promossa a Cuba per fronteggiare una forte campagna mediatica internazionale, la creazione di un’agenzia alternativa e latinoamericana segna l’inizio di un lungo cammino in difesa degli esclusi e il ritorno di Masetti alla più grande delle Antille per guidare il nuovo mezzo di stampa.

Con l’entusiasmo di un gruppo di giornalisti, che sarebbero diventati grandi figure del giornalismo latinoamericano come il colombiano Gabriel García Márquez, l’argentino ha diretto gli inizi dell’agenzia, nata il 16 giugno 1959, per contrastare i grandi monopoli che travisavano la realtà nazionale ed il mondo.

“Siamo obiettivi, ma non imparziali. Crediamo che sia vigliacco essere imparziali, perché imparziali non si può essere tra il bene e il male”, questa frase coniata da lui ed ereditata dalle generazioni di giornalisti che sono venute dopo, è ancora molto valida.

In questi tempi di infodemia e fake news, sarebbe utile chiedersi come Masetti vedrebbe l’America Latina di oggi, quando i grandi monopoli dei media e i social network spesso fungono da piattaforma per la disinformazione?

Molte delle persone che lo hanno conosciuto sottolineano che l’uomo nato il 31 maggio 1929, ad Avellaneda, nel sud della provincia di Buenos Aires, era un giornalista del suo tempo, rivoluzionario, militante, che difese le sue idee e la lotta per un mondo con giustizia sociale.

“Che il suo nome rimanesse sconosciuto nel suo paese quasi quanto il pezzo di giungla che nasconde le sue ossa era prevedibile per Masetti. Giornalista, sapeva come si costruiscono le reputazioni e si intrecciano le dimenticanze”, così lo ha definito un’altra grande penna del suo paese sudamericano, l’amico Rodolfo Walsh.

 

Ig/mag

 
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