Ha affermato di ritenere che non vi sia nulla che impedisca al Perù, che dispone di una legislazione sulla difesa del suo spazio aereo, di prendere la decisione di abbattere l’aereo utilizzato per il trasferimento di droga ed ha osservato che il rispetto del veto è dovuto alla dipendenza politica, concettuale ed operativa da Washington.
Lo specialista, che è stato per due volte capo della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Vita senza Droghe (Devida), ha fatto riferimento alla questione in dichiarazioni a Prensa Latina, dopo l’annuncio ufficiale di un nuovo accordo con gli Stati Uniti, che prevede la cooperazione bilaterale anti-stupefacenti con interdizione aerea non letale.
Ha espresso la piena certezza che l’Aeronautica Militare Peruviana (FAP) è in grado di rilevare gli aerei che penetrano od attraversano lo spazio aereo peruviano”, quindi non c’è motivo per cui non debba procedere all’abbattimento dei narco-aerei.
Ha anche commentato che la subordinazione e dipendenza politica, militare e operativa del Perù agli Stati Uniti “ha una lunga storia, dalla quale molti paesi latinoamericani non sfuggono”.
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