domenica 24 Novembre 2024
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Brics per una nuova governance mondiale più equa, secondo gli esperti cinesi

Gli accademici cinesi sottolineano la capacità dei Brics di promuovere una nuova governance globale contro le tendenze egemoniche del mondo unipolare.

In dichiarazioni a Prensa Latina, il professor Xu Shicheng, dell’Accademia delle Scienze Sociali, ha evidenziato che il gruppo costituisce un’organizzazione d’avanguardia nei paesi emergenti del Sud (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).

“È una forza vigorosa che trasforma la struttura politica ed economica del mondo, ed ha il potere di bilanciare il G7”, ha commentato.
A suo avviso, i Brics riflettono meglio l’opinione e la domanda delle nazioni in via di sviluppo.

“Il gruppo riunisce il 42% della popolazione mondiale, il 30% del territorio globale, il 23% del PIL mondiale ed il 18% del commercio internazionale”, ha spiegato.

Xu ha ritenuto che possa costituire un equilibrio di fronte al G7 grazie alla parità di potere d’acquisto: “i Brics hanno occupato il 31,5% del PIL mondiale nel 2022, superando il gruppo dei sette che ha registrato il 30,7%”.

Da parte sua, il professore di relazioni internazionali all’Università di Renmin, Wang Yiwei, ha sottolineato che l’importanza dei Brics è dovuta al contrappeso che fornisce all’economia globale e per la struttura politica che propone, all’equilibrio del PIL mondiale e della sua popolazione, nonché come all’equilibrio dei continenti dovuto ai paesi rappresentati.

In dichiarazioni a Prensa Latina, il ricercatore ha sottolineato che il gruppo cerca il cambiamento e propone di modificare l’ordine dominato dall’Occidente collettivo.

Tuttavia, ha ritenuto che i Brics non rappresentino un equilibrio di fronte al G7, ma costituiscano piuttosto un ponte tra questo gruppo e le potenze del G20.

Per l’anche esperto del Centro Studi sul Mondo Contemporaneo del Ministero degli Affari Esteri, i paesi membri promuovono chiaramente una governance globale più sostenibile e giusta.

Dal 22 al 24 agosto, i rappresentanti di questi paesi si incontreranno a Johannesburg all’insegna del motto “Brics e Africa: partnership per una crescita reciprocamente accelerata, uno sviluppo sostenibile ed un multilateralismo inclusivo”.

Il blocco si distingue per le sue proposte a favore di una nuova governance globale e di un’architettura finanziaria multilaterale, da qui l’interesse delle economie emergenti ad aderire al gruppo.

Secondo il governo sudafricano, i 23 paesi che hanno ufficialmente espresso il desiderio di entrare a far parte dei Brics sono: Arabia Saudita, Algeria, Argentina, Bangladesh, Bahrain, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Egitto, Etiopia, Honduras, Indonesia, Iran, Kazakistan, Kuwait, Marocco, Nigeria, Palestina, Senegal, Tailandia, Emirati Arabi Uniti, Venezuela e Vietnam.

All’incontro sono attesi anche figure con incarichi internazionali come il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Segretario Generale della Commissione dell’Unione Africana, il Segretario Generale della New Development Bank, i presidenti e gli amministratori delegati delle Comunità Economiche Regionali Africane.

Redazione di Prensa Latina in Cina

 

 

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