In dichiarazioni a Prensa Latina, il professor Xu Shicheng, dell’Accademia delle Scienze Sociali, ha evidenziato che il gruppo costituisce un’organizzazione d’avanguardia nei paesi emergenti del Sud (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
“È una forza vigorosa che trasforma la struttura politica ed economica del mondo, ed ha il potere di bilanciare il G7”, ha commentato.
A suo avviso, i Brics riflettono meglio l’opinione e la domanda delle nazioni in via di sviluppo.
“Il gruppo riunisce il 42% della popolazione mondiale, il 30% del territorio globale, il 23% del PIL mondiale ed il 18% del commercio internazionale”, ha spiegato.
Xu ha ritenuto che possa costituire un equilibrio di fronte al G7 grazie alla parità di potere d’acquisto: “i Brics hanno occupato il 31,5% del PIL mondiale nel 2022, superando il gruppo dei sette che ha registrato il 30,7%”.
Da parte sua, il professore di relazioni internazionali all’Università di Renmin, Wang Yiwei, ha sottolineato che l’importanza dei Brics è dovuta al contrappeso che fornisce all’economia globale e per la struttura politica che propone, all’equilibrio del PIL mondiale e della sua popolazione, nonché come all’equilibrio dei continenti dovuto ai paesi rappresentati.
In dichiarazioni a Prensa Latina, il ricercatore ha sottolineato che il gruppo cerca il cambiamento e propone di modificare l’ordine dominato dall’Occidente collettivo.
Tuttavia, ha ritenuto che i Brics non rappresentino un equilibrio di fronte al G7, ma costituiscano piuttosto un ponte tra questo gruppo e le potenze del G20.
Per l’anche esperto del Centro Studi sul Mondo Contemporaneo del Ministero degli Affari Esteri, i paesi membri promuovono chiaramente una governance globale più sostenibile e giusta.
Dal 22 al 24 agosto, i rappresentanti di questi paesi si incontreranno a Johannesburg all’insegna del motto “Brics e Africa: partnership per una crescita reciprocamente accelerata, uno sviluppo sostenibile ed un multilateralismo inclusivo”.
Il blocco si distingue per le sue proposte a favore di una nuova governance globale e di un’architettura finanziaria multilaterale, da qui l’interesse delle economie emergenti ad aderire al gruppo.
Secondo il governo sudafricano, i 23 paesi che hanno ufficialmente espresso il desiderio di entrare a far parte dei Brics sono: Arabia Saudita, Algeria, Argentina, Bangladesh, Bahrain, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Egitto, Etiopia, Honduras, Indonesia, Iran, Kazakistan, Kuwait, Marocco, Nigeria, Palestina, Senegal, Tailandia, Emirati Arabi Uniti, Venezuela e Vietnam.
All’incontro sono attesi anche figure con incarichi internazionali come il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Segretario Generale della Commissione dell’Unione Africana, il Segretario Generale della New Development Bank, i presidenti e gli amministratori delegati delle Comunità Economiche Regionali Africane.
Redazione di Prensa Latina in Cina