“Il problema è che non è una guerra, è un genocidio che ha già ucciso quasi duemila bambini che non c’entrano niente con questa guerra, sono solo vittime innocenti”, ha affermato Lula intervenendo alla prima riunione del Consiglio della Federazione nel Palazzo Planalto (sede dell’Esecutivo a Brasilia).
Durante il suo discorso ha esclamato: “non so come un essere umano sia capace di combattere una guerra sapendo che il risultato di questa guerra è la morte di innocenti”.
L’ex sindacalista ha assicurato che non si tratta di discutere chi ha ragione o chi ha torto nel conflitto.
Brasile ha adottato la posizione diplomatica di cercare la pace ed evitare di criticare direttamente entrambe le parti in guerra.
In questo senso il fondatore del Partito dei Lavoratori si è espresso in difesa dei bambini che muoiono nel conflitto.
Il leader progressista aveva promesso ieri che il suo governo aiuterà a rimpatriare i sudamericani che rimangono nelle zone di conflitto armato.
Ad oggi, la Forza Aerea Brasiliana ha riportato nel paese, con otto voli, 1.413 persone e 53 animali domestici.
Almeno 30 brasiliani che si trovano a Gaza e desiderano lasciarla attraverso il confine con Egitto sono ancora in attesa di essere rimpatriati.
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