L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lunedì di aver perso i contatti con il complesso ospedaliero di Al Shifa, mentre un altro ospedale nella capitale di Gaza, Al Quds, non è più operativo per mancanza di carburante.
Testimoni oculari hanno riferito oggi che migliaia di persone sono fuggite da Al Shifa, il più grande ospedale di Gaza, mentre i combattimenti sono ormai alle porte, anche se centinaia di pazienti rimangono all’interno.
Il Ministero della Sanità palestinese ha indicato che circa tremila medici e pazienti sono ancora in ospedale insieme a quasi 20mila sfollati che vi si rifugiano.
Nel frattempo, l’esercito israeliano ha confermato questo lunedì di essere operativo per il secondo giorno consecutivo nel campo profughi di Al Shati, nel nord-ovest di Gaza, vicino alla costa, ed ha riconosciuto la morte di 44 dei suoi soldati dall’inizio dell’invasione di questa enclave costiera.
Nel frattempo, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha riferito questo lunedì che una delle sue residenze nel sud di Gaza ha ricevuto tre colpi diretti il giorno prima da bombardamenti navali da parte delle forze israeliane, che hanno causato danni significativi ma nessuna vittima.
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