La denuncia attribuisce loro anche altri morti e feriti nelle manifestazioni scatenate dopo l’ascesa al potere di Boluarte, il 7 dicembre 2022, e che si sono protratte fino al marzo del 2023.
Santisteban è stato ucciso da un agente di polizia che gli ha sparato a distanza ravvicinata con un lacrimogeno che lo ha colpito alla testa e ne ha causato la morte, mentre partecipava a una delle proteste, nel centro di Lima, senza che il governo né i rappresentanti della polizia abbiano riconosciuto il fatto.
Benavides ha annunciato la decisione dopo aver rifiutato di dimettersi di fronte alle richieste di una sua espulsione a causa dello scandalo politico scatenato dall’arresto di tre suoi predecessori che, invocando il suo nome, hanno concordato con i banchi parlamentari decisioni reciprocamente vantaggiose attraverso uno scambio di favori.
La denuncia coinvolge gli ex ministri degli Interni di Boluarte, César Cervantes, Víctor Rojas e Vicente Romero, che hanno ricoperto l’incarico durante la repressione delle manifestazioni.
La Procuratrice Nazionale, Patricia Benavides, ha escluso di dimettersi dal suo incarico ed ha annunciato un ricorso costituzionale contro Dina Boluarte e Alberto Otárola per il reato di omicidio qualificato in relazione alle morti avvenute durante le proteste, alla fine dello scorso anno e l’inizio del 2023.
Nel corso delle manifestazioni sono morti 50 civili disarmati, uccisi da armi da fuoco, in diverse regioni del paese.
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