sabato 7 Dicembre 2024
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Cuba: paradigma nella formazione dei medici per tutta l’America Latina

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Solidarietà, altruismo e internazionalismo sono valori che caratterizzano i medici formati nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), creata e promossa da Cuba, ha affermato la sua rettrice, Yoandra Muro.

In occasione della celebrazione della Giornata della Medicina Latinoamericana, celebrata il 3 dicembre, la specialista e gli studenti di questa istituzione hanno parlato con Prensa Latina degli ideali, dei valori e delle sfide che caratterizzano un medico latinoamericano.
L’ELAM, creata nel 1999, si è inizialmente impegnata nella formazione di professionisti della scienza medica tra i giovani svantaggiati dell’America Latina e dei Caraibi, ed attualmente riunisce ed ha laureato medici provenienti dall’Africa, dall’Asia-Pacifico, dal Medio Oriente, dall’Oceania e persino dagli Stati Uniti.
“L’Università, a 23 anni dalla sua creazione, conta 30.878 giovani laureati provenienti da 122 paesi e proprio l’America Latina è un marchio imprescindibile, poiché il maggior numero di studenti che ha avuto sono proprio originari di questa regione”.
L’ELAM è diventata “una scuola internazionale, dove possiamo unire tutti i continenti per la cultura, l’ideologia e dove le differenze li aiutano a crescere”, ha detto Muro.
La medicina è una carriera estremamente altruista e molto importante, soprattutto a Cuba ha una connotazione diversa, perché nonostante le carenze, la nazione ha dimostrato al mondo intero che è possibile ed ha sviluppato un alto livello nell’insegnamento medico, riconosciuto a livello internazionale, ha evidenziato il residente in chirurgia, Bashar Riaja.
Per il giovane palestinese il motivo principale per studiare medicina sull’isola è vivere qui, nella sua giovinezza, l’esperienza di Cuba.
Anche suo padre studiò qui e per tutta la sua infanzia ed adolescenza gli raccontò di Cuba con orgoglio; pertanto, fin da piccolo aveva il sogno e l’idea di diventare medico qui. “Cuba ha formato un esercito di camici bianchi che presta servizi in tutti gli angoli del mondo dove c’è bisogno di un dottore in scienza e coscienza, un medico internazionalista, rivoluzionario, capace di fornire un’assistenza sanitaria dignitosa, senza chiedere nulla in cambio”, ha sottolineato.
María Paula Ordoñez, 24 anni, originaria di Nariño, in Colombia, allude all’alto senso dell’etica e del sacrificio come valori fondamentali di un medico, e ringrazia Cuba per le conoscenze acquisite, che al suo ritorno ripagherà servendo il suo popolo ed il suo paese.
Anche lei vorrebbe restare un po’ a Cuba per ringraziarla di ciò che le ha dato: la possibilità di realizzare il suo sogno di diventare medico.
Fin da bambina, la vocazione di Ximena Mora, di 21 anni, originaria di Bogotá, capitale della Colombia, è stata quella di aiutare le persone bisognose e talvolta non dotate dei mezzi necessari per accedere ai servizi sanitari.
Al suo ritorno – ha sottolineato – vuole trasmettere la sua esperienza, raccontare delle persone incontrate, della sua seconda famiglia, degli amici, dei professori di alto livello, che, ha sottolineato, non hanno nulla da invidiare alle altre università, da qui la sua gratitudine all’ELAM.
“Alla luce della causa della Palestina, molti giovani laureati hanno espresso attraverso la società medica internazionale il desiderio e la volontà di aiutare questo paese come medici, se necessario, come hanno fatto ad Haiti durante il terremoto del 2010, o nella lotta contro la COVID-19 in ciascuno dei loro paesi in prima linea”.
Lo ha affermato Muro, rettrice dell’ELAM, che questi giovani medici “si distinguono per la conoscenza del mondo derivante dalla propria esperienza e da quella dei loro colleghi, per i sentimenti di solidarietà che sviluppano e per l’umanità che incorporano”.
Ha aggiunto che l’ELAM è il progetto vivo del pensiero del leader storico della Rivoluzione cubana Fidel Castro, basato sulla solidarietà e sull’altruismo, ed i medici qui formati sono segnati dall’impegno di sviluppare l’assistenza sanitaria primaria nelle comunità.
“Il progetto sognato da Fidel di una mappa del mondo illuminata da lampadine di medici sparsi nel mondo ed interconnessi, qui diventa realtà”, ha concluso la rettrice dell’ELAM.

Elizabeth Bello Expósito, giornalista di Prensa Latina

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