venerdì 26 Luglio 2024
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Intensi combattimenti e distruzione caratterizzano oggi la situazione a Gaza

Ramallah, 6 dic (Prensa Latina) L'espansione dell'offensiva israeliana nella seconda città di Gaza, Khan Yunis, dà inizio ad un'altra fase sanguinosa della guerra, che oggi ha paralizzato la distribuzione degli aiuti umanitari in tutta l'enclave costiera.

Ora migliaia di palestinesi stanno evacuando verso Rafah, ancora più a sud, in un territorio dove, secondo i dati delle Nazioni Unite, quasi due milioni di persone hanno già abbandonato le proprie case.
Testimoni oculari evidenziano che la parte nord del territorio, comprese ampie zone della città di Gaza, è praticamente devastata.
Nel frattempo, l’Organizzazione non governativa (ONG) Medici Senza Frontiere ha riferito che il carburante e le forniture mediche sono già a livelli critici presso l’ospedale dei Martiri di Al Aqsa, nella città centrale di Deir al-Balah, a nord di Khan Younis.
Da parte sua, il comando sionista ha riferito questo mercoledì che le sue truppe hanno attaccato circa 250 obiettivi nella Striscia di Gaza, mentre sul terreno continuano intensi combattimenti ed in molti casi – secondo fonti palestinesi – i combattimenti sono corpo a corpo.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu – già considerato da gran parte della comunità internazionale un criminale di guerra – ha dichiarato che il suo esercito dovrà mantenere un controllo di sicurezza indefinito sulla Striscia di Gaza molto tempo dopo la fine della guerra.
Secondo Netanyahu, Gaza andrebbe smilitarizzata e l’unico organismo in grado di garantirlo sarebbe l’esercito israeliano.
Nel frattempo, il Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato oggi che la guerra ha ucciso più di 16.200 persone a Gaza e ne ha ferite più di 42.000, ed altre migliaia di persone ancora disperse sono sotto le macerie. Tra i morti ci sono più di settemila bambini e quasi cinquemila donne.

Ig/fvt

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